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Gravissimo incidente sul lavoro alla Thyssen Krupp

Italia
Nella notte del 6 dicembre 2007 un incendio scoppiato all’interno dello stabilimento di Torino delle acciaierie Tyhssen Krupp ha provocato la morte immediata di un lavoratore e il ferimento di altri sei, tutti deceduti nei giorni successivi per le gravi ustioni riportate. L’episodio, riportato dai media, ha colpito profondamente l’opinione pubblica e ha rilanciato la sicurezza nei luoghi di lavoro quale emergenza nazionale, ponendola al centro dell’agenda politica.
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Nella notte del 6 dicembre 2007 un incendio scoppiato all’interno dello stabilimento di Torino delle acciaierie Tyhssen Krupp ha provocato la morte immediata di un lavoratore e il ferimento di altri sei, tutti deceduti nei giorni successivi per le gravi ustioni riportate. L’episodio, riportato dai media, ha colpito profondamente l’opinione pubblica e ha rilanciato la sicurezza nei luoghi di lavoro quale emergenza nazionale, ponendola al centro dell’agenda politica.

In Italia, nel 2007, gli infortuni sul lavoro sono stati complessivamente 832.037, di cui più di 1.000 mortali. Nonostante una lieve flessione rispetto all’anno precedente, l’Italia resta, in termini assoluti, il Paese in Europa con il più alto numero di morti sul lavoro. A tali dati si devono aggiungere gli infortuni non denunciati nell’ambito del lavoro nero, stimabili intorno ai 200.000 circa. Dal punto di vista economico, il costo di infortuni sul lavoro e malattie professionali è stimato intorno ai 40 miliardi di euro, pari ad una legge finanziaria di medie dimensioni.

Alla luce di questi fatti, ed in conseguenza della Direttiva comunitaria n. 62 del 21 febbraio 2007 che prevede per i Paesi della Ue una riduzione degli infortuni intorno al 20% nel periodo 2007-2012, il Parlamento italiano ha approvato lo scorso agosto la Legge n. 123/2007. La legge, da una parte, adotta misure immediate in tema di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, dall’altra, prevede la delega al governo per l’attuazione del testo unico sul riassetto della materia.

L’antefatto

Il 25 luglio 2007 è stato firmato tra la Tyhssen Krupp e Fiom, Fim e Uilm, alla presenza del governo, un accordo che prevedeva lo smantellamento delle acciaierie di Torino (di 385 addetti) entro settembre 2008 e il trasferimento degli impianti presso lo stabilimento di Terni, con l’intenzione di fare di quest’ultimo uno dei siti leader per la produzione di acciaio inox in Europa. L’accordo prevede per quei lavoratori che non vogliono trasferirsi a Terni (la maggior parte) una serie di interventi, quali cassa integrazione straordinaria, mobilità “lunga” (per il personale prossimo alla pensione) ed incentivi all’esodo.

L’incidente

L’incendio divampato allo stabilimento di Torino delle acciaierie Tyhssen Krupp è avvenuto durante il turno di notte del 6 dicembre 2007 all’interno della linea 5 del reparto trattamento termico. Le fiamme hanno determinato la morte immediata di un operaio e il ferimento grave di altri 6, tutti deceduti nei giorni successivi per le ustioni riportate.

I sindacati dei metalmeccanici di Torino di Fiom, Fim e Uilm hanno proclamato per il 10 dicembre una giornata di sciopero con corteo per la città di Torino.

Intanto, la procura di Torino ha iscritto nel registro degli indagati tre dirigenti del gruppo, con l’ipotesi di accusa di disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose. Si tratta dell’amministratore delegato e dei due consiglieri delegati della Tyhssen Krupp Acciai Speciali Terni.

Le reazioni

Al momento dell’incidente i dipendenti ancora attivi a Torino erano intorno ai 200. Secondo i sindacati, sono proprio le conseguenze dello smantellamento dell’impianto e del ridimensionamento del suo personale, nonché la diminuzione della manutenzione periodica, le probabili cause dell’incidente: ‘La fase di smantellamento, in corso da ottobre, – secondo la rsu aziendale – ha creato una situazione difficile, a partire dalla gestione dei turni. Elementi di criticità erano stati da noi segnalati all’azienda’.

Di parere opposto la Tyhssen Krupp, secondo cui: ‘Nonostante il già previsto e concordato trasferimento degli impianti, la riduzione dei volumi produttivi e la connessa diminuzione del personale, si sono continuamente mantenuti elevati standard di sicurezza, regolarmente verificati dalle autorità competenti’.

L’iniziativa del governo

L’incidente di Torino ha rimesso al centro dell’agenda politica la questione della sicurezza nei luoghi di lavoro. Il governo, infatti, si è impegnato a rendere al più presto esecutiva la legge 123/2007 attraverso l’emanazione del decreto legge sul testo unico. E questo dopo aver coinvolto e sentito le parti sociali.

Gli interventi che il governo sarebbe intenzionato ad adottare sono i seguenti:

  • esclusione dei lavoratori atipici, per un certo periodo, da mansioni particolarmente pericolose;
  • aumento delle ispezioni nei luoghi di lavoro, attraverso un accordo con le Regioni;
  • rafforzamento del ruolo dei rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza (rls);
  • indicazione all’interno delle gare di appalto dei costi della sicurezza in modo distinto e trasparente.

Commento

La caduta del governo Prodi avvenuta a fine gennaio 2008 ha complicato e reso più difficile l’iter parlamentare dei decreti attuativi del testo unico sulla sicurezza, per la cui approvazione è politicamente auspicabile l’accordo tra le parti sociali. Un’intesa che attualmente non sembra esserci. In particolare, sul ruolo dei rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza che, secondo i sindacati, dovrebbe essere potenziato per via legislativa (con indicazioni in tal senso contenute già all’interno del decreto legislativo), mentre per le associazioni imprenditoriali un eventuale rafforzamento dei poteri controllo degli rls, sia a livello aziendale che territoriale, dovrebbe essere rimandato alla contrattazione collettiva.

Il governo ora sarà tenuto a varare il decreto legislativo che per diventare applicativo dovrà passare l’esame delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato. Approvazione, quest’ultima, tutt’altro che scontata, data la caduta dell’attuale governo, momentaneamente in carica solo fino alle prossime elezioni politiche anticipate di aprile 2008.

Livio Muratore, Ires Lombardia, Italy

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