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Fiat Group stipula una nuova partnership con Chrysler

Italia
Nel mese di Gennaio 2009 le case automobilistiche Fiat e Chrysler, rispettivamente italiana e americana, hanno annunciato la firma di una lettera di intenti non vincolante per la creazione di un’alleanza commerciale. La firma dell’accordo arriva in un momento di forte crisi per il settore automobilistico mondiale (IT0811019I [1], EU0804039I [2]) ed è stata accolta con prudenza dai sindacati del settore italiani. [1] www.eurofound.europa.eu/ef/observatories/eurwork/articles/workers-vote-on-bargaining-platform-for-fiat-group-agreement [2] www.eurofound.europa.eu/ef/observatories/eurwork/articles/european-employees-forum-react-to-general-motors-outsourcing-plans
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Nel mese di Gennaio 2009 le case automobilistiche Fiat e Chrysler, rispettivamente italiana e americana, hanno annunciato la firma di una lettera di intenti non vincolante per la creazione di un’alleanza commerciale. La firma dell’accordo arriva in un momento di forte crisi per il settore automobilistico mondiale (IT0811019I, EU0804039I) ed è stata accolta con prudenza dai sindacati del settore italiani.

I precedenti accordi internazionali di Fiat Group

L’intesa annunciata con Chrysler è seconda, per ordine di tempo, all’accordo stipulato 8 anni fa con General Motors (IT0004151F). Nel 2000, ancora guidato da Gianni Agnelli, il gruppo torinese firmò, infatti, una joint venture con General Motors, cedendo alla casa di Detroit il 20% del proprio capitale. In quel caso dunque Fiat cedeva una quota (mentre ora, al contrario, acquisterebbe dal partner). Quell’intesa, stipulata in un momento di grave crisi del Gruppo (IT0703059I), non portò agli esiti desiderati. Cinque anni dopo, nel 2005, Fiat e Gm divorziarono consensualmente, e misero fine a un’alleanza mai decollata sul serio.

I contenuti dell’intesa

Il preliminare d’intesa firmato nel mese di Gennaio dal management dei due gruppi automobilistici prevede che Fiat possa acquistare fino a un 35% di Chrysler in cambio delle sue tecnologie. Inizialmente il Lingotto, sede del quartiere generale di Fiat, non verserà denaro nelle casse di Chrysler, limitandosi a uno scambio appunto di tecnologie e piattaforme. Il gruppo torinese potrebbe arrivare all’acquisto di quella quota entro la metà del 2009, ma avrebbe anche l'opzione per l’acquisto di un ulteriore 55%.

L’alleanza aiuterebbe la Chrysler a rilanciarsi e a colmare il gap che la separa da General Motors e Ford nella produzione di auto di piccola e media cilindrata e a bassa emissione. Infatti Chrysler, azienda in grave crisi, ha la necessità di impegnarsi nella produzione di auto a basso impatto ambientale per poter accedere ai finanziamenti messi a punto dall’amministrazione Usa. Alla Fiat, di contro, potrebbe aprirsi il mercato Usa per la commercializzazione di Alfa Romeo e Fiat 500. Nel 2008 Chrysler ha venduto 2 milioni di auto, soprattutto nel mercato americano. Nello stesso anno, Fiat ne ha vendute 2,5 milioni in Europa e Italia. Colossi come Toyota e Gm si aggirano intorno ai 9 milioni di auto vendute.L'accordo arriva in un momento delicato per i conti della Fiat, tanto che il Gruppo ha annunciato che per quest’anno non distribuirà i dividendi ai suoi azionisti.

Il bilancio Fiat 2008

Il 22 Gennaio 2009, Fiat Group ha presentato agli azionisti i dati del bilancio 2008. Il Gruppo chiude il 2008 con il suo più alto risultato della gestione ordinaria, pur in presenza di condizioni di mercato difficili, soprattutto nel quarto trimestre.

  • I ricavi, pari a 59,4 miliardi di euro, sono aumentati dell’1,5% rispetto al 2007: la significativa performance dei primi nove mesi ( 8,4%) è stata compensata dai cali registrati dalla maggior parte dei Settori nel quarto trimestre (-17,2% rispetto al 2007).
  • Il risultato della gestione ordinaria di 3,4 miliardi di euro è aumentato del 4% ( 129 milioni di euro): gli incrementi conseguiti dalle macchine per l’agricoltura, dai veicoli industriali e dalle auto di lusso hanno più che compensato i cali registrati da Fiat Group Automobiles, dai componenti e dalle macchine per le costruzioni.
  • Il margine sui ricavi del Gruppo è salito al 5,7% (5,5% nel 2007): i miglioramenti derivanti da efficienze e prezzi hanno compensato l’effetto del calo dei volumi registrato nel quarto trimestre.
  • Il risultato ante imposte è diminuito del 21% a 2,2 miliardi di euro, con un calo che riflette principalmente l’impatto delle poste atipiche (0,4 miliardi di euro) e la perdita derivante dalla valutazione a valori di mercato di due equity swap correlati a piani di stock option (0,3 miliardi di euro).
  • L’utile netto è stato di 1,7 miliardi di euro (in calo del 16,2% rispetto al 2007; in aumento del 15% a condizioni omogenee).
  • L’indebitamento netto industriale di 5,9 miliardi di euro riflette un più alto livello di investimenti ( 36% rispetto al 2007), unito all’assorbimento da parte del capitale di funzionamento correlato al calo dei volumi nel quarto trimestre.
  • La liquidità rimane forte a 3,9 miliardi di euro.
  • Per preservare la liquidità il Consiglio di Amministrazione non proporrà dividendi per il 2008, ad eccezione di quelli destinati alle azioni di risparmio (25 milioni di euro, come stabilito dallo Statuto della Società). Il programma di acquisto di azioni proprie è stato per il momento sospeso.

Le reazioni delle parti sociali

L’alleanza, secondo l’a.d. Fiat, Marchionne, ‘permettera' ad entrambe le societa' di accedere a importanti mercati automotoristici con un'offerta di prodotti innovativi ed ecologici, campo in cui Fiat e' un leader mondiale riconosciuto, oltre che di beneficiare di ulteriori sinergie sui costi. L'accordo fa seguito a numerose alleanze mirate e partnership concluse dal Gruppo Fiat con i principali produttori automobilistici e di componenti negli ultimi cinque anni, con l'obiettivo di sostenere le aspettative dei partner coinvolti in termini di crescita e volumi'.

Molto prudenti sono state le reazioni dei sindacati. Per il segretario nazionale della Fiom-Cgil, Gianni Rinaldini, il sindacato si trova ‘da mesi di fronte a grandi annunci fatti a mezzo stampa, mentre vengono comunicate quotidianamente solo richieste di ulteriori ricorsi alla cassa integrazione guadagni. Ricorsi che, ormai, configurano nei singoli stabilimenti un massimo di una o due settimane di attività lavorativa al mese, con le ovvie conseguenze negative sul reddito dei lavoratori del Gruppo, e con le non meno ovvie ricadute su tutta la filiera dell’auto e degli altri autoveicoli’.Una situazione che, a giudizio del dirigente Fiom-Cgil, ripropone in termini ancora più urgenti la necessità di un confronto della Fiat con i sindacati dei metalmeccanici. ‘Infatti, deve essere chiaro che qualsiasi decisione relativa ad alleanze, e/o a fusioni, non può che partire dalla garanzia dei livelli occupazionali e dallo sviluppo di tutti gli stabilimenti del gruppo attivi nel nostro paese’. Il Gruppo è, inoltre, ancora in attesa del raggiungimento di un accordo sul contratto integrativo aziendale (IT0811019I).

Il sindacato, inoltre, considerata la coincidenza pressoché totale tra il gruppo Fiat e il settore auto italiano, chiede un confronto che si estenda al governo, così come sta avvenendo in altri paesi europei, legando al mantenimento degli stabilimenti automobilistici esistenti gli eventuali incentivi per il settore.

Il Governo annuncia un piano di sostegno al settore automobilistico

Da parte sua, il Governo si è impegnato a mettere a punto, per il settore auto in crisi, una serie di misure per il rinnovo del parco circolante (collegate all'ambiente) e per il sostegno dell'innovazione. Lo ha assicurato, al termine di un incontro con le parti sociali, Ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, L'impegno del Governo, ha precisato il ministro, ‘si concentrerà sia sui livelli occupazionali che sul lato della produzione’. Se fosse varato, il piano a sostegno dell’auto andrebbe ad affiancare le misure cosiddette “anticrisi” già contenute del decreto legge 185 approvato a inizio anno (IT0812029I).

Cristina Tajani, Fondazione Seveso


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