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Il rinnovo unitario del contratto collettivo nazionale nel settore alimentare

Italia
Il 22 settembre è stata siglata l’intesa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale (CCNL [1]) nel settore alimentare. Si tratta del primo contratto settoriale firmato unitariamente dai tre sindacati confederali dopo la divisione sull’accordo interconfederale del gennaio scorso sulla modifica del sistema contrattuale (*IT0904029I* [2]). [1] www.eurofound.europa.eu/ef/efemiredictionary-194 [2] www.eurofound.europa.eu/ef/observatories/eurwork/articles/path-to-reform-of-1993-collective-bargaining-agreement
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Il 22 settembre è stata siglata l’intesa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale (CCNL) nel settore alimentare. Si tratta del primo contratto settoriale firmato unitariamente dai tre sindacati confederali dopo la divisione sull’accordo interconfederale del gennaio scorso sulla modifica del sistema contrattuale (IT0904029I).

Il contratto firmato il 22 settembre scorso dalle federazioni sindacali Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil e da Federalimentare coinvolge circa 450 mila addetti ed arriva a 4 mesi dalla scadenza del contratto precedente e a seguito di 16 ore di sciopero nel settore. L’accordo, raggiunto unitariamente dalle organizzazioni sindacali, assume maggiore rilevanza in quanto è il primo contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) firmato unitariamente dai sindacati dopo la divisione che, a gennaio scorso, ha contrapposto la Cgil a Cisl e Uil in merito alla riforma delle regole contrattuali (IT0904029I, IT0905029I). L’intesa raggiunta dagli alimentaristi, quindi, appare un buon esempio anche per quei settori, come il metalmeccanico, dove le trattative per il rinnovo contrattuale si stanno facendo su piattaforme sindacali separate.

Il contratto prevede aspetti innovativi sia nella parte economica sia nella parte normativa a cominciare dall’allungamento della vigenza contrattuale che passa da 36 a 40 mesi.

Gli aspetti economici

L’accordo prevede un aumento a regime pari all’8,02% (142 euro mensili per il triennio) erogato in quattro scaglioni: 45,44 euro lordi dal 1° ottobre 2009, 42,60 euro lordi dal 1° aprile 2010, 28,40 euro lordi dal 1° aprile 2011 e 25,56 euro lordi dal 1° giugno 2011. A questo aumento vanno aggiunti 227,20 euro erogati una tantum a copertura del periodo di vacanza contrattuale , il periodo, cioè, intercorrente tra la scadenza del contratto (maggio 2009) ed il rinnovo.

Inoltre le parti concordano che la contrattazione integrativa a livello di settore, area o filiera vada incoraggiata come strumento di ulteriore incremento salariale. Tuttavia per i lavoratori delle aziende dove non si fa contrattazione integrativa è previsto un elemento di garanzia retributiva pari a 25 euro (erano 24 nel contratto precedente).

Gli aspetti normativi

Le innovazioni normative riguardano il welfare contrattuale (sanità ed enti bilaterali), le politiche di genere, la salute e sicurezza, la stabilizzazione dei precari.

  • L’accordo prevede l’attivazione – dal 1° gennaio 2011 - di un fondo sanitario integrativo alimentato da un contributo delle aziende pari a 10 euro al mese per ogni dipendente (il quale potrà facoltativamente concorrere con ulteriori 2 euro). Inoltre verrà creato l’ente bilaterale del settore che gestirà i servizi di welfare, a cominciare dall’integrazione al reddito.
  • Sempre all’ente bilaterale le aziende verseranno – a partire dal 2011 – 2 euro al mese per ciascun dipendente destinati a finanziare l’indennità di maternità nel periodo di astensione facoltativa post-partum delle lavoratrici. Inoltre per favorire le pari opportunità è stata introdotto il principio della differenza di genere nell’assegnazione delle mansioni in azienda.
  • A rafforzamento delle politiche per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, le ore retribuite di formazione per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sono state incrementate di otto ore.
  • A favore della stabilizzazione dei lavoratori è stato sancito che gli stagionali hanno diritto di precedenza nelle assunzioni con contratti a termine , mentre i lavoratori con contratto a tempo determinato hanno precedenza nelle assunzioni a tempo indeterminato .

Le reazioni delle parti sociali

Le reazioni delle parti sono state estremamente positive proprio perché l’accordo precede il rinnovo di altri contratti (metalmeccanici, chimici, telecomunicazioni, turismo) in cui le trattative appaiono difficili ed il fronte sindacale è diviso.

Il presidente di Federalimentare, Ginadomenico Auricchio, ha sottolineato la positività dell’allungamento della vigenza contrattuale: ‘ scadendo il 30 settembre 2012 il contratto si allunga consentendo la successiva contrattazione dopo il periodo estivo, uno dei più delicati per le nostre filiere’. Da parte loro i sindacati hanno mostrato soddisfazione per gli incrementi salariali e le novità normative. La segretaria della Flai-Cgil, Stefania Crogi, evidenzia che l’aumento salariale è stato pattuito su un indice diverso da quello previsto da Confindustria, Cisl e Uil nell’accordo separato di Gennaio (IT0904029I) e che questa circostanza ha consentito il pieno recupero dell’inflazione. Mentre i leader di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti hanno indicato questo rinnovo contrattuale come metodo da seguire al fine di ritrovare l’unità sindacale anche in altri settori.

I prossimi mesi decideranno se le trattative ancora aperte nei settori metalmeccanicio, chimico, turistico e delle telecomunicazioni seguiranno la via dell’accordo unitario inaugurata dagli alimentaristi o se porteranno ad accordi separati. Non è un buon auspicio la circostanza che nei settori appena citati si stia procedendo nelle trattative su piattaforme sindacali separate, mentre nel settore alimentare il rinnovo è avvenuto sulla base di una piattaforma condivisa dai tre maggiori sindacati.

Cristina Tajani, Fondazione Seveso


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