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Sindacati divisi sul rinnovo del contratto dei dipendenti di ministeri e scuola

Italia
Il 23 gennaio 2009 sono stati firmati i rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici di ministeri, agenzie fiscali, enti non economici e scuola. Gli accordi riguardano gli aumenti retributivi di circa 1,5 milioni di lavoratori. Le intese sono state firmate dalle organizzazioni sindacali interessate, ad eccezione della Cgil che ha giudicato troppo bassi gli adeguamenti economici stabiliti dalle intese. Per questo motivo quest’ultima organizzazione ha promosso un referendum tra i lavoratori pubblici e proclamato uno sciopero generale del settore.
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Il 23 gennaio 2009 sono stati firmati i rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici di ministeri, agenzie fiscali, enti non economici e scuola. Gli accordi riguardano gli aumenti retributivi di circa 1,5 milioni di lavoratori. Le intese sono state firmate dalle organizzazioni sindacali interessate, ad eccezione della Cgil che ha giudicato troppo bassi gli adeguamenti economici stabiliti dalle intese. Per questo motivo quest’ultima organizzazione ha promosso un referendum tra i lavoratori pubblici e proclamato uno sciopero generale del settore.

L’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (Aran) ha sottoscritto con le organizzazioni sindacali di categoria due rinnovi di contratto collettivo dei dipendenti statali. Entrambe le intese sono state raggiunte il 23 gennaio 2009. Si tratta di accordi per il rinnovo del biennio economico 2008-2009 di due comparti pubblici:

  • quello dei dipendenti dei ministeri, agenzie fiscali ed enti non economici, per un totale di 286.000 addetti, la cui intesa è stata firmata dalle organizzazioni sindacali di Cisl Funzione pubblica (Fps), Uil Funzione pubblica (Uilpa) e Confsal Unsa;
  • quello dei dipendenti della scuola, per un totale di 1.146.000 addetti, la cui intesa è stata firmata dalle organizzazioni sindacali di Cisl Scuola, Uil Scuola, Confsal Snals e Gilda Unams.

Gli accordi prevedono un aumento di 78 euro lordi per gli anni 2008-2009 per i dipendenti dei ministeri, agenzie fiscali ed enti non economici e di 70 euro lordi, sempre per gli anni 2008-2009, per i dipendenti della scuola. Gli incrementi corrispondono all’inflazione programmata dal governo per il biennio 2008-2009, pari al 3,2%.

Le intese non sono state firmate dalle rispettive federazioni di categoria della Cgil, la Funzione pubblica (Fp Cgil) e la Federazione lavoratori della conoscenza (Flc Cgil).

Reazioni

Per i firmatari dell’intesa l’accordo economico raggiunto è positivo. Secondo Cisl e Uil, in una fase come questa di grave crisi, si tratta comunque di un incremento “significativo”.

Contraria, invece, la Cgil che non ha sottoscritto i contratti, in quanto gli aumenti economici concordati sono “inadeguati” al reale andamento del costo della vita che nel solo 2008 è stata superiore al 3%, mentre gli aumenti stabiliti corrispondono ad un più 3,2%, pari all’inflazione programmata dal governo per l’intero biennio (2008-2009).

Referendum e scioperi generali della Cgil

La contrarietà della Cgil agli accordi di cui sopra ha indotto quest’ultimo sindacato a promuovere due iniziative. La prima di consultazione dei dipendenti pubblici in merito all’intesa tramite referendum, la seconda di mobilitazione dei lavoratori attraverso lo sciopero generale.

Il referendum è stato promosso il 9 e 10 febbraio nei ministeri e il 23 febbraio nella scuola, coinvolgendo – secondo la Cgil – 94.500 lavoratori dei ministeri e 400.000 dipendenti delle scuola. La percentuale dei no (di rifiuto dell’accordo), in entrambi i casi, è stata intorno al 95% dei votanti.

Infine, sono stati indetti dalla sola Cgil due scioperi generali di settore: il 13 febbraio per i dipendenti statali e il 18 marzo per quelli della scuola. Il primo di questi due scioperi è stato organizzato insieme ai lavoratori metalmeccanici della Fiom Cgil per protestare anche contro le misure anti-crisi del governo giudicate insufficienti.

Commento

Gli accordo separati di cui sopra confermano l’acuirsi della rottura delle relazioni sindacali tra le maggiori confederazioni sindacali, con Cisl e Uil, da una parte, più propense a trovare intese con il governo e le associazioni datoriali e la Cgil, dall’altra, intenta a non firmare accordi giudicati negativamente e per questo isolata rispetto al resto delle forza sociali. L’ultimo contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) importante non firmato dalla Cgil è quello del commercio, servizi e terziario di luglio 2008.

Lo sciopero generale di categoria del 13 febbraio, indetto insieme dai lavoratori metalmeccanici della Fiom Cgil e dai dipendenti pubblici della Fp Cgil, ha visto manifestare unite le due federazioni più grandi della Cgil, rappresentanti gli addetti dell’industria privata e dell’amministrazione statale. Nella storia del sindacato italiano un’alleanza inedita che rappresenta, secondo i commentatori, più un segno di debolezza che di forza da parte della maggiore organizzazione dei lavoratori del Paese.

Livio Muratore, Fondazione Pietro Seveso, Italy


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